Poesia di Giulio Stolfi

I miei passi soltanto sono vivi
nel silenzio inquietante della notte
aperta di colpo
in arene di biacca.

Vecchio vicolo amico
dalle macerie degli anni
per incanto riappari ma i tetti
sopportano a stento
il peso del cielo;
c'è un'altra crepa in quell'arco
così gracile, nudo.

Non vedo i gerani le viole
la menta alle finestre:
qualcuno ha sepolto
lo scialle celeste
della biondina occhineri;
una vampata ha infuriato
sugli altarini
di carta velina
ha falciato
i lampioncini
della festa. Mi veglia
un angelo affranto
ora che è liscia, affilata
la guancia della luna.