Eccoci qui…giunti al quinto episodio della saga CHIESA DI FRANCAVILLA / TRADIZIONI “CALPESTATE” / LEZIONI DI COMUNICAZIONE.
 
“Caro amico” Nicola, dopo la tua illuminante lezione sull’arte della Comunicazione, seguita da un’esibizione delle tua fantastiche doti sensoriali (con le quali hai colto la “sensazione dell’attrito” tra gli interlocutori), è d’obbligo per me risponderti.
 
Innanzi tutto, ci tengo a precisarti che ciò che percepisci tu nelle mie parole non corrisponde necessariamente al vero. Infatti ti prego di lasciare la libera interpretazione dei miei precedenti articoli ai lettori del sito che gentilmente ci ospita, senza imboccarne una del tutto personale redatta in un tuo pomeriggio libero.
I precedenti articoli avevano come scopo quello di risolvere la “diatriba”, mentre questo mi sembra palesemente un attacco personale nei miei confronti.
Ed è proprio questo che mi fa riflettere: prima ti rivolgi a me chiamandomi “amico” e poi mi attacchi?
Ovviamente la stima che nutri nei miei confronti è reciproca, ma di fronte a certi comportamenti vacilla alquanto.
Se mi conoscessi un decimo di quanto dici, dovresti ben sapere che io non sono mai stato, non sono, e mai sarò il burattino di nessuno. E anche se cerchi di addolcire la pillola con grandi parole ed elogi nei miei confronti, ci tengo a farti notare che se pensi questo di me,vuol dire che è da quando andavamo alle scuole elementari insieme che non hai ben capito chi hai di fronte.
Quindi, “caro amico”, fai in modo che questa sia la prima e l’ultima volta che tali giudizi vengano rivolti da te e dai tuoi “amici” nei miei confronti (diffamazione???).
In secondo luogo ci tengo a precisare che, anche se sprechi mezzo articolo per esplicare le tue proposte e le tue idee, e anche se queste fossero supportate dal Papa in persona, non è detto che le stesse siano effettivamente il meglio per Palazzo.
Ci tengo a ribadire che il cambiamento non può essere deciso da una ristretta elite di persone, soprattutto se non hanno nessun potere per farlo. La gente può PROPORRE le idee, non ATTUARLE di propria iniziativa; è lo stesso principio su cui si basa l’iniziativa del referendum popolare. Chi lo PROPONE sono 500 mila cittadini, ma chi APPROVA sono la metà più 1 (e visto che in Italia siamo circa 56 milioni, vuol dire che non bastano i proponenti per farlo attuare)
 
Dopo questa breve lezione di Diritto in risposta alla tua lezione di Comunicazione, ne vorrei da parte tua una di Geografia; infatti mi chiedo: “ma tu che strada fai per andare a Francavilla?”
Se non ricordo male, la processione, dopo aver lasciato il paese prendendo la Strada Statale 168 (che passa avanti all’Hotel Villa Ester), imbocca la Strada Provinciale 6 e, solo dopo aver svoltato all’incrocio del tabacchificio, smette di essere circondata da campi agricoli.
Alla luce di questo, anche se non posso più vantare 10 diottrie, sono sicuro che sulla strada della processione per la chiesa di Francavilla c’è qualche campo agricolo!
 
In ultima analisi vorrei far presente a tutti le mie perplessità su una “rivalutazione estrema” della chiesetta (oggetto della discordia); parcheggio, fontana, perché non farci anche un bar? Magari ci farei anche un centro commerciale…
Non vi sembra che stiamo deviando un po’ troppo dal significato religioso di quel posto?
In realtà anche con tutte queste lettere lo abbiamo fatto, quindi ti esorto, “caro amico” Nicola, a non cercarmi più attraverso un sito internet pubblico. Se realmente vuoi un dialogo costruttivo con me avresti potuto cercarmi direttamente a casa senza usare internet, ma semplicemente di persona o per telefono (senza assillare ulteriormente gli utenti di palazzosangervasio.net).
Con la presente ti rispondo usando lo stesso mezzo di comunicazione che hai usato tu e, ad ulteriore dimostrazione che dietro di me non c’è alcun burattinaio, non spendo neanche una parola per difendere “chi sonnecchia tra i banchi delle sacrestie” (a differenza di te e della tua “imparziale” difesa del TUO parroco).
Ciao Nicò!