AMBIENTE E SALUTE Protesta e Mobilitazione MEGA INTERVENTO L’insediamento industriale nelle intenzioni dei progettisti occuperebbe 262 ettari di terreno BLOCCATO IL CANTIERE DEL TERMODINAMICO L’impianto solare è localizzato al confine con Spinazzola di Cosimo Forina SPINAZZOLA - Tutto sempre più inspiegabile quello che sta avvenendo intorno alla vicenda dell’impianto solare termodinamico che si vuole costruire sul territorio di Banzi, a ridosso della città di Palazzo San Gervasio, al confine di Spinazzola. Mentre i sindaci dell’Alto Bradano hanno detto «No» all’insediamento industriale che andrebbe ad occupare 262 ettari di terreno, motivandolo tanto in difesa del suolo, dell’ambiente e della salute, i lavori pur non ancora definita la procedura VIA avanzata dalla società Teknosolar 2 srl titolare del progetto, stavano per avere inizio. Almeno per l’allacciamento alla rete della Snam Rete Gas società che dovrebbe fornire il combustibile sostitutivo quando per produrre energia in continuo nell’impianto da 50MW, dovesse mancare il sole oppure di notte. A fermare i lavori una ordinanza dall’ufficio tecnico di Palazzo San Gervasio ed i cittadini del comitato «No al solare Termodinamico », presidente Maurizio Tritto, accorsi ieri mattina sul cantiere. Il responsabile dell’ufficio tecnico Comunale, Antonio Clinico, ha motivato l’immediata sospensione dei lavori in ragione della mancata comunicazione del DURC da parte della ditta appaltante e dei contratti di servitù che la Snam avrebbe dovuto far pervenire al Palazzo di Città. Come dire che i lavori sono iniziati un po’ alla “carlona”, fregandosene delle leggi e regolamenti, sottolineati nell’atto di sospensiva. Affidato per gli adempimenti al comando della Polizia Municipale e ai Carabinieri. Perché i cittadini sono stati tenuti all’oscuro del progetto su di un territorio in cui 147 sono le partite Iva, ovvero le micro aziende agricole che da quel suolo ci vivono? Ed ancora e soprattutto, perché da subito non sono stati resi noti alle popolazioni i pericoli a partire dagli incendi? Di quale certezze gode l’azienda per sentire il suo progetto di certo giungere in porto? Queste ed altre domande ieri mattina, mentre venivano piazzati gli striscioni del presidio. La società Teknosolar 2 di Matera e una controllata della Teknosolar Italia srl a sua volta controllata al 100% dalla Garanza Tech S.L. spagnola. Il loro impianto, una versione dieci volte più esteso di quello sperimentale siciliano “Archimede ” che fa capo al fisico Rubbia. Nessuna rassicurazione per le popolazioni che a pelle sentono il pericolo per un impianto definito predatore del futuro, che condannerebbe, trasformandolo, il territorio tutt’altro che un deserto. Per il momento cantieri del sole bloccati a Palazzo San Gervasio qui più che produrre energia il clima sta surriscaldando gli animi, contrari agli uomini d’oro del business delle rinnovabili. I SINDACI A GRAN VOCE DICONO IL LORO NO Ed un deciso “no” all’impianto solare termodinamico che andrebbe ad occupare 262 ettari di terreno della potenza di 50MW che si vuole costruire a confine con Spinazzola è arrivato dai sindaci della Basilicata dei Comuni di Acerenza, Banzi, Forenza, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio. Ieri mattina i primi cittadini hanno tenuto un incontro presso la sede dell'Unione dei Comuni Alto-Bradano ad Acerenza, cui hanno partecipato numerosi cittadini, comitati, studenti, forze sindacali, rappresentanti di organizzazioni agricole e forze politiche dell'area. “Dopo un partecipato, ampio e composto dibattito, si legge nel comunicato diffuso dall’Unione, i Sindaci hanno fatto proprie le istanze del territorio che, a gran voce, ha espresso netta contrarietà per la realizzazione dell'impianto in questione presentato dalla Teknosolar Italia 2, principalmente per la tutela di un territorio ad alta vocazione agricola, per il forte impatto ambientale e per la tutela della salute. I Sindaci, quindi, hanno deciso di chiedere nell'immediato, al Presidente della Regione un incontro teso a porre in essere ogni azione utile e necessaria per evitare la realizzazione dell'impianto in questione. Si è convenuto, altresì, di coinvolgere tutti i Sindaci dell'area compreso i Sindaci dei Comuni limitrofi della vicina Puglia”. Tra questi, per l’appunto, quello di Spinazzola che è in attesa dell’arrivo della delibera del consiglio Comunale di Palazzo San Gervasio, nella quale si evidenziano le varie perplessità sulla realizzazione dell’impianto solare termodinamico che si vuole costruire sul territorio. Come sempre la città resta dormiente circa le tematiche ambientali, condannata dalla sua stessa apatia a subire ogni forma di imperio o di sopruso. Mentre altrove la difesa dell’ambiente, della salute e della vita, assume azione di priorità. E’ già successo con la discarica che si vuole costruire a Grottelline e sembra stia avvenendo anche in questa circostanza. Eccezion fatta per l’amministrazione Comunale che tramite il vicesindaco Michele Patruno, quanto meno, oltre a tenersi informato, ha recuperato tutta la documentazione relativa al progetto Teknsolar, mai giunto al Comune di Spinazzola. Documenti su cui si è potuto iniziare ad analizzare quest’ennesimo tentativo di assalto al territorio. Per il resto, le forze politiche tacciano.