UN MUSEO DA VALORIZZARE

Centinaia di studenti di ogni età e grado scolastico in visita al museo al “Museo Marconi e le comunicazioni”. In esposizione le riproduzioni dei primi apparecchi radiografici di Guglielmo Marconi, scienziato italiano premio Nobel per la Fisica. Il genio del grande inventore ha letteralmente stupito i giovani studenti che quotidianamente si sono avvicendati nel visitare la mostra di via Sardegna ideata e realizzata dal l’ineguagliabile Antonio Simone. Sono stati oltre seicento gli studenti che hanno potuto ammirare, con grande interesse, gli esperimenti che Guglielmo Marconi portò a termine e che Antonio ha riproposto con molto realismo. Frutto tutto ciò di una immensa passione e di scrupolose ricerche e di studi approfonditi e necessarie e precise competenze tecnico professionali e approfondite conoscenze storico scientifiche. E’ stata fatta la simulazione della trasmissione da villa Griffoni a oltre collina con il famoso colpo di fucile a giustificare la riuscita dell’esperimento. Un museo, questo di Palazzo San Gervasio, di un immenso valore storico. Purtroppo la grande passione di Antonio Simone è vanificata dall’indifferenza di tutti gli organi istituzionali, nazionali, regionali provinciali e comunali. Mentre in tutte le altre parti d’Italia la collezione è gradita ed è al centro di numerose esposizioni, a Palazzo non riusciamo a trovare una degna sala di accoglienza. La collezione di Antonio Simone è tra le più importanti di tutta la nazione italiana, seconda solo a quella di Bologna. A Bari, dove è stata esposta per diverso tempo Antonio ha avuto i ringraziamenti e i complimenti dalla figli di Guglielmo Marconi, Elettra, stupita per la grande passione e l’importanza dell’intera collezione. Per ben due volte all’anno la città di Pescara si pregia di mettere in mostra i pregiati pezzi della collezione. Mentre da tutta Italia arrivano richieste di esposizione da noi non si riesce a dotare una sede idonea per esporre in modo permanente un’opera tanto importante. Tutte le amministrazioni che si sono succedute, ci dice il buon Antonio, hanno sempre promesso il loro interessamento, ma nulla di concreto si è mai realizzato. Una collezione che tutta la nazione ci invidia non è valorizzata a dovere.

Franco De Florio
Articolo pubblicato su LiberoAccesso
122 Luglio-Agosto  2011