PALAZZO - Sarà completato entro un anno il Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Palazzo di San Gervasio. Nonostante i dissensi espressi da amministratori e cittadini da centro temporaneo diventerà il primo Cie nella regione. Sono gli ex centri di permanenza temporanea e assistenza: strutture dove, su convalida del giudice di pace, vengono trattenuti gli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione. 

Nell’ordinanza del capo della Protezione civile Gabrielli, pubblicata il 17 aprile sulla Gazzetta Ufficiale, è previsto il completamento degli interventi già avviati per una spesa complessiva di 13,5 milioni di euro, di cui 3,5 milioni destinati a Palazzo e 10 milioni per il Cie di Santa Maria Capua a Vetere. 

Fondi sbloccati per procedere al completamento di due nuovi centri, dalla capienza complessiva di 350 posti (150 nel Cie lucano e 200 in quello casertano) dove saranno trattenuti gli immigrati irregolari fino a un massimo di 18 mesi. Istituito nel 2011, per fare fronte all’emergenza sbarchi a Lampedusa, il Cie di Palazzo San Gervasio fu successivamente chiuso dal ministero dell’Interno dopo le denunce sull’inadeguatezza della tendopoli e il mancato rispetto dei diritti umani. 

Da allora, al suo interno sono stati realizzati una serie di interventi e i lavori, come si legge nel documento programmatico sui centri di identificazione ed espulsione stilato dalla task force del ministro Calcellieri, «saranno conclusi entro 300 giorni dall'aggiudicazione della gara d'appalto, in corso di ultimazione da parte del competente Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Puglia-Basilicata»
Fonte:www.lagazzettadelmezzogiorno.it