LE Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Taranto, questa mattina hanno eseguito nr. 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e una misura dell’obbligo di dimora emesse dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti di nazionalità albanese ed italiana dediti all’introduzione nel territorio italiano ed alla detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Le ordinanze sono state eseguite a conclusione di indagini iniziate nel 2010 nell’ambito dell’operazione denominata ‘’TULIPANOSE’’, condotta dalle Fiamme Gialle tarantine che ha consentito, oltre all’esecuzione delle predette misure cautelari, il sequestro di kg. 442,500 di Marijuana e di vari automezzi utilizzati per l’illecito traffico. Contestualmente è stata individuata un’organizzazione criminale composta da cittadini italiani ed albanesi dedita al traffico di Marijuana e Cocaina tra l’Albania, la Svizzera e l’Italia.
Le indagini, eseguite con l’ausilio di attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di identificare i soggetti dell’organizzazione, di individuare i rispettivi ruoli e compiti, con riferimento alla gestione delle esportazioni dello stupefacente, alla custodia, alla commercializzazione, nonché di ricostruire i traffici e le tratte seguite. I soggetti indagati nelle loro conversazioni, aventi ad oggetto le trattative per la compravendita degli stupefacenti, utilizzavano un linguaggio di natura convenzionale e criptato, quale evidente accorgimento dettato dal timore di essere intercettati ed individuati.

In particolare, per le trattative telefoniche per l’acquisto dello stupefacente dall’Albania è stato accertato che gli interlocutori avevano preventivamente concordato di persona, un codice alfanumerico caratterizzato da un rapporto di corrispondenza bilaterale tra numeri e lettere dell’alfabeto. In tal modo quando gli indagati volevano scambiarsi numeri di telefono ovvero fare riferimento a cifre numeriche per indicare i quantitativi dello stupefacente, utilizzavano le lettere dell’alfabeto che, sulla base del codice, corrispondevano ai numeri da comunicare. Viceversa, quando era necessario concordare appuntamenti in relazione alle varie fasi di compravendita della droga, utilizzavano per la costruzione delle parole, le cifre numeriche corrispondenti alle singole lettere che andavano a comporre la frase da comunicare. All’esito di una attenta analisi dei brevi messaggi di testo e delle conversazioni telefoniche intercorse tra gli indagati è stato possibile individuare la parola chiave ( ‘’TULIPANOSE’’) su cui si reggeva l’intero codice convenzionale elaborato dagli indagati.

Grazie a suddetta attività investigativa, nel corso di due distinte attività repressive avvenute in data 2 novembre 2010 e 8 marzo 2011, sono stati sequestrati rispettivamente Kg. 44,5 e Kg. 398 di marijuana che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato all’organizzazione oltre 2.000.000 di euro. In particolare, la sostanza stupefacente relativa al secondo sequestro dell’8 marzo nel comune di Trani, era stata occultata all’interno di un vano, appositamente creato sulla parte superiore del rimorchio telonato di un TIR, proveniente dall’Albania e sbarcato nel porto di Bari. L’organizzazione, al fine di passare regolarmente i controlli ai porti e su strada, aveva attrezzato il mezzo aggiungendo una gabbia metallica all’esterno del rimorchio nascosta dal telone. Sull’intelaiatura di ferro aggiunta era stato inserito, per tutta la lunghezza del rimorchio, un pannello di compensato appoggiato sulle barre laterali. Tale intelaiatura aveva un’altezza di circa 25 cm ed era coperta da un altro telone di analogo colore a quello sottostante. All’interno dell’intercapedine, sulla parte destra del vano occulto, vi era un dispositivo composto da un tubo ed un gancio con un cavo d’acciaio agganciato al telone, meccanismo, questo, che permetteva, mediante rotazione comandata dall’esterno, di spostare a piacimento il telone superiore senza danneggiare il sistema. Questo sistema consentiva all’organizzazione di trasportare dall’Albania all’Italia ingenti quantitativi di droga che servivano a rifornire spacciatori di medio calibro della Puglia e della Basilicata.

Le ordinanze sono state eseguite a conclusione di indagini iniziate nel 2010 con l’operazione denominata ‘’TULIPANOSE’’, condotta dalle Fiamme Gialle di Taranto sotto il coordinamento della DDA di Bari che ha portato, oltre al complessivo arresto di nr. 8 persone :
1.    DI PIERRO VINCENZO, nato a Palazzo San Gervasio (PZ), il 29.09.1974, ed ivi residente;
2.     SOLAZZO CARLO EGIDIO, nato ad Andria (BA) il 04.11.1983, ed ivi residente;
3.     LOMBARDI GRAZIANO,nato a Venosa (PZ) il 29.10.1991, residente a Palazzo San Gervasio (PZ);
4.     ACQUAVIVA MARCO, nato a Bisceglie (BA) il 13.06.1985, ed ivi residente;
5.    LUTAJ ERION (ALIAS ASTRIT), nato a Valona (AL) il 03.02.1965, dimorante in Altamura;
6.    MECAJ FEDIL., nato a Pastos- Fier ( AL) il 23.02.1958 ( TRATTO IN ARRESTO IN DATA 08.03.2011)
alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per :

1.    LOMBARDI MARIA, nata a Venosa (PZ) il 27.09.1982 E RESIDENTE IN PALAZZO SAN GERVASIO (PZ)