Da rappresentante delle istituzioni invio un sincero augurio di buon lavoro al neo eletto Ufficio di Presidenza della IX Legislatura, al Presidente del Consiglio Vincenzo Folino ed ai Vicepresidenti Antonio Autilio e Romeo Sarra. Mi auguro  che il Presidente Folino svolgerà con equilibrio ed imparzialità questo delicato incarico istituzionale, nella quale funzione ci si deve svestire dei panni di appartenente ad un determinato partito e coalizione per assurgere a garante vero dei lavori consiliari e arbitro imparziale nella contesa democratica tra maggioranze ed opposizioni.
Un lavoro difficile aspetterà Vincenzo Folino, le avvisaglie ci sono state già nella designazione della nuova giunta, dove ha imperato l’autarchia politica del “Governatore Monarca” Vito De Filippo, artefice di un inedito blocco di potere che mettendo assieme vecchie filiere elettorali, nuovi potentati locali, ex aspiranti candidati del centrodestra folgorati sulla via damasco e cercando di accattivarsi la libera stampa con incarichi dirigenziali. Un’operazione di trasformismo provinciale e neoborbonico che già sta scricchiolando, ed i segnali già si sono avvertiti ieri nella prima seduta del Consiglio Regionale. Avevo già definito questa giunta nata già agonizzante, ne resto ancora più convinto dopo aver assistito allo spettacolo politico dei consiglieri di maggioranza, che ieri hanno dato libero sfogo ai loro disagi, segnale evidente di una maggioranza che non è compatta politicamente ma appiccicata col bostick a semplici logiche di potere. Reputo che le compensazioni delle Presidenze di Commissione e qualche nomina nei carrozzoni subregionali accontenterà per poco gli alleati minori, semmai accontenterà qualche singolo personaggio in cerca di una postazione, ma il disagio politico c’è e resta a partire proprio dall’interno del Pd che si trova nella forca caudina tra la scelta di una compensazione territoriale – visibilità a Matera- e il ruolo del consigliere più votato Marcello Pittella. Ieri doveva essere un Consiglio con discussioni squisitamente istituzionali, invece si è trasformato in un’arena politica dove gli scontenti della Sel, Psi e Pu hanno fatto percepire il loro disagio ad essere trattati da “coloni ” non da alleati, basta vedere tra i banchi dell’esecutivo un assessore esterno membro di un partito scissionista del Pd formato da transfughi di ogni colore e sigle come l’Api oppure vedere sedere al posto dell’alleato di ferro PU un manager ex confindustria e l’ex passionaria mastelliana ora giustizialista convinta ma bocciata dall’elettorato. Questa IX legislatura inizia nel segno del trasformismo e della melassa partitica, dei malumori dei partiti e dei singoli eletti, di nuovi potentati che cercano di distruggere quelli antichi, ma tutto nella continuità di una casta di potere che ha l’unico scopo di perpetuare se stessa lasciando alla deriva la nostra Basilicata ed al loro destino i cittadini infischiandosene del “Bene Comune”.