Al Consiglio Comunale Aperto dell’ 11 dicembre 2008
 

Proposte da inserire ai punti della Delibera di Consiglio Comunale.
 

La crisi che sta investendo le economie di tutto il mondo e in modo specifico l’Agricoltura e l’Alimentazione Umana non è altro che l’acutizzarsi delle scelte sciagurate che i Paesi sviluppati hanno imposto coi processi della globalizzazione.
Da più parti arriva il monito che il volto del mondo, dopo questa crisi sarà diversa.
E da più parti arrivano ricette per superarla, dando per lo più siringhe di ottimismo al consumo e finanziamenti alle banche.
In agricoltura, e soprattutto quella del sud, non è avvertita in tutta la sua drammaticità.
Il settore gia attraversava momenti di profonda depressione che la visione rosea, dovuto all’andamento dei prezzi del grano dell’anno scorso non trova riscontro quest’anno.
Volendo imputare questa crisi agricola al solo andamento di mercato significa ancora una volta voler mettere la testa sotto la sabbia invece che affrontare le vere questioni dell’intero comparto e quelli della Crisi Alimentare che vanno di pari passo in quanto l’agricoltura non produce macchine o altri beni ma Cibo.
Le politiche agricole intraprese gia dagli anni 80 è totalmente nelle mani degli organismi internazionali di cui la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale, e gli  accordi in seno al WTO, che hanno logorato le economie nazionali, i sistemi alimentari locali, hanno prodotto catastrofi ambientali, hanno facilitando la truffa speculativa e predatoria dei prodotti primari, la formazione di oligopoli corporativi che percorrono tutta la catena alimentare e la migrazione di milioni di uomini e donne che dai propri Paesi devastati si spostano in quelli più ricchi per sfuggire alla fame.
Nel 1996 si contavano circa 830 milioni di uomini che vivevano sotto la soglia di 1 dollaro al giorno, oggi si stima che circa 1,2 miliardi sono i morti per fame.
(Luciano Vasapollo e Rita Tartufi, in “L’Ambiente Capitale” in Natura Avventura Edizioni)
Le crisi sanitarie degli ultimi anni (non ultima quella dei Prodotti Zootecnici alla Diossina) non è pensabile risolverli attraverso i soli controlli sanitari, lanciando politiche di sola Sicurezza Alimentare, tanto più che sembra un controsenso il fatto che spetta proprio all’agricoltura produrre cibo sano gia alla fonte e quindi promettere quella Sicurezza ai cittadini, sapendo che quello che stanno mangiando non è veleno (vedi Gazzetta del Mezz. del 11-12-2008) ma bene primario che deve preservare la vita.
Quindi l’agricoltura può uscire da questa crisi e fornire reddito agli agricoltori solo se riesce a coniugare Accesso al Cibo, Sicurezza Alimentare e Tutela dell’Ambiente, ponendo al centro della sua attività la Sovranità Alimentare come Bene Comune e indispensabile per la vita.
In questi anni si sono fatti tentativi che vanno in questa direzione ad esempio portando l’agricoltura biologica, almeno sulla carta, a livelli accettabili o penso all’acquisizione da parte dell’opinione pubblica che i prodotti che arrivano direttamente dalla campagna alle tavole, sono più genuini e più compatibili all’ambiente, stimolare la nascita dei mercatini fatti da agricoltori, la diffusione di prodotti a costo zero, la filiera corta e non ultimo quella di porre un freno alla diffusione delle Sementi OGM.
Politiche che fino a ieri erano solo slogan urlati dai movimenti che andavano contro la scelta di questo tipo di globallizzazione e oggi percepiti come possibili da parte della società.
Per questo bisogna rivedere tutta la filiera del cibo incidendo in modo decisivo sulle scelte che, anche se limitate, fanno capire dal basso ai nostri governanti che non è più sostenibile una agricoltura intesa come succedanea ad altre attività, quali l’industria alimentare, le multinazionali della chimica e delle risorse genetiche e non ultime quella di meri “utilizzatori” di fondi pubblici che ci ha resi da agricoltori a costruttori di “capannoni”, la maggior parte delle volte vuoti.
Per questo auspico che oggi da questo Consiglio Comunale esca una richiesta di cambio di direzione assieme alla proposta di delibera presentata dalla CIA e da quelle che verranno recepite dal dibattito di oggi.
Per questo propongo di inserire nella delibera che si appresta a votare il Consiglio Comunale i seguenti punti chiedendo:

-     Il cambiamento del modello produttivo locale e mondiale orientato all’affermazione della Sovranità Alimentare
-     La sospensione dei negoziati commerciali legati all’agricoltura e all’alimentazione per attivare nuove forme di rapporti commerciali sotto gli auspici delle Nazioni Unite, incentrati sul Diritto all’Alimentazione
-     Il ripristino del diritto di intervento e di regolazione dei Governi Nazionali e locali finalizzato al raggiungimento della Sovranità Alimentare.
-     Che si recepisca la Legge che permette di istituire i mercatini locali all’interno del Regolamento del Commercio Comunale con l’individuazione e l’eventuale sistemazione dell’area da adibire a mercatino dei prodotti agricoli a disposizione degli operatori agricoli.
-     Che si stabilisca un numero adeguato di posteggi a disposizione degli operatori agricoli all’interno dei mercati mensili e fiere in deroga al regolamento attuale.
-     Che l’amministrazione si faccia promotore di sponsorizzare adeguatamente il territorio e i prodotti che da questo sono ottenuti.
-     Di aderire all’Assemblea, indetta dalla CIA con eventuale presenza del gonfalone, indetta per il giorno 19 dic. 2008, alle ore 9,00 presso il Centro Congressi del Park Hotel a Potenza.

Cordiali Saluti

Palazzo San Gervasio lì 11-12-2008