Anche quest’anno giunge il Natale, il Natale della crisi, Il Natale delle profezie. Chissà cosa accadrà il 21 dicembre! In realtà il Presidente della Bolivia, Evo Morales parlando davanti alle Nazioni Unite riguardo il 21 Dicembre 2012. ha annunciato:
“Vorrei dire che, secondo il Calendario Maya il 21 dicembre di quest’anno segna la fine del non-tempo e l’inizio del tempo. È la fine del Macha e l’inizio del Pacha. E’ la fine dell’ egoismo e l’inizio della fratellanza. E’ la fine dell’individualismo e l’inizio del collettivismo …”
Gli scienziati sanno molto bene che questo segna la fine di una vita antropocentrica e l’inizio di una vita biocentrica. E’ la fine dell’odio e l’inizio dell’amore. La fine della menzogna e l’inizio della verità. E’ la fine della tristezza e l’inizio della gioia. È la fine della divisione e l’inizio dell’unità. ” Speriamo bene!
Del resto la storia ci insegna che proprio queste circostanze critiche danno il via a capovolgimenti e rinnovamenti. L’allineamento dei tre numeri - 12/12/12 - è un avvenimento fortunato! E che dire dell’ allineamento dei pianeti, Mercurio Venere e Saturno, avvenuta all' alba del 3 dicembre, fatto che si verifica solo ogni 2737 anni?
Tuttavia tornando alla crisi possiamo affermare che essa non è cosa recente. La crisi attuale ha radici lontane, provocata dalla speculazione finanziaria, dal debito pubblico accumulato negli anni, da una cattiva distribuzione della ricchezza. Insomma il benessere era solo apparente e prima o poi avremmo dovuto farne i conti. Gli ultimi 50 anni sono stati costruiti sulle spalle delle future generazioni e gli ultimi 20 anni sono stati caratterizzati da speculazioni e corruzioni delle classi politiche che ci hanno amministrato. E’ dal 1861, dalla sua Unità che l’Italia è diventato un paese di emigranti. Oggi un giovane che inizia a lavorare a 30 anni andrà in pensione a 72 anni con meno di 500 euro al mese. L’Italia ci appare sempre più anemica: i soldi vanno sempre più all’estero e non solo…. Inconsapevolmente anche gli immigrati stanno sfruttando l’agonia dell’Italia. Cinquecento euro italiani spesi all’estero, valgono quattro o cinque volte tanto.
Ma dunque tra pochi giorni è Natale! E almeno in questi giorni occorre rasserenarci e lasciarci invadere dal suo spirito. Certo avremo poco da spendere ma possiamo approfittarne per riscoprire nuovi valori, come quello di restare insieme chiacchierando e raccontandoci, invece di scartare regali o se non altro farcene, ma di quelli utili per davvero. Insomma il vero dono sarebbe quello di una nuova concezione del mondo che ci circonda e la consapevolezza che la politica non è in grado di risolvere i nostri problemi. Si potrebbe ricominciare daccapo, partendo dalla terra che ha da sempre garantito la sopravvivenza, ossia coltivare l’orto, seminare il grano, accontentarsi di poco. Occorrerebbe svincolarsi dai consumi di massa e tornare a quel lento e quieto vivere della società contadina che ha caratterizzato per anni le nostre società. Insomma un ripartire sulla base di esperienze acquisite. E’ questo l’augurio, è questa la speranza. Buon Natale!
Rosalba Griesi