Michele Mastro, Foto Il Quotidiano BasilicataIl sindaco di Palazzo si sostituisce ai Carabinieri. Secondo quanto riferito dai carabinieri che hanno effettuato l'arresto dell’assessore Paradiso e del suo presunto complice, il romeno è stato sequestrato e portato in un luogo appartato, un capannone fuori dal centro abitato di Palazzo San Gervasio I due gli avrebbero stretto una catena intorno al collo collegata poi ad una carrucola elevatrice così da costringerlo a toccare il pavimento con la sola punta dei piedi per non rimanere soffocato. Il romeno nel frattempo è stato colpito più volte con una spranga di ferro. La vittima è stata rilasciata dopo un'ora. L'assessore Antonio Paradiso e il suo complice, F.G. 43enne, lo avrebbero picchiato per convincerlo a confessare il furto di un mezzo agricolo subito a metà agosto dall'assessore comunale all'Immigrazione. Il romeno dopo essere stato liberato si è recato in ospedale per farsi medicare le numerose ferite riportate denunciando dunque l'aggressione. Le indagini, avviate dai carabinieri di Venosa e coordinate dal capitano Vincenzo Varriale, hanno consentito di raccogliere una serie di gravi indizi di colpevolezza a carico di Antonio Paradiso e del suo complice. Insomma, i Carabinieri ritengono che ci siano gravi indizi di colpevolezza. Il sindaco di Palazzo sembra voler confutare il lavoro degli uomini dell’Arma. Alla stampa, ossia al Quotidiano della Basilicata, avrebbe dichiarato che “i rumeni sono dei bugiardi”. Se questa dichiarazione è vera, il sindaco dovrebbe dimettersi oggi stesso. Se il signor Michele Mastro pensa quello che ha detto, è persona indegna. Se, al contrario, nulla ha dichiarato e nulla pensa circa “la sincerità dei rumeni”, chiarisca immediatamente all’opinione pubblica il senso delle sue dichiarazioni a mezzo stampa.