Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-06564
presentata da
ROSA MARIA VILLECCO CALIPARI
giovedì 5 aprile 2012, seduta n.618

VILLECCO CALIPARI, MARGIOTTA, TOUADI e GIULIETTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

la trasformazione in Centri di identificazione ed espulsione di alcuni centri che erano stati creati ad hoc per gestire «l'emergenza profughi» successiva agli sconvolgimenti del bacino del Mediterraneo, diventata operativa con l'ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri del 21 aprile 2011, n. 3935;

il centro di accoglienza per i richiedenti asilo di palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, è stato dichiarato formalmente CIET, Centro di identificazione ed espulsione temporaneo, almeno fino al 31 dicembre 2011;

nell'interrogazione a risposta immediata in assemblea 3-01720 a prima firma Villecco Calipari, nel chiedere la pronta chiusura del centro, si denunciavano le condizioni in cui erano costretti a vivere i reclusi nel Centro di identificazione ed espulsione di Palazzo San Gervasio, anche considerando la totale inadeguatezza della struttura, che all'epoca non era dotata di servizi igienici adeguati all'accoglienza di centinaia di persone, ne delle minime condizioni necessarie alla vivibilità del centro;

a seguito dei numerosi appelli di molti parlamentari e di organizzazioni non governative come l'Osservatorio migranti della Basilicata, e dopo il video di denuncia, girato dagli stessi immigrati all'interno del centro e reso pubblico dal quotidiano «la Repubblica» il 10 giugno 2011, alcuni dei 60 tunisini presenti nel Centro di identificazione ed espulsione di Palazzo San Gervasio sono stati trasferiti nel Centro di identificazione ed espulsione di Bari mentre la maggior parte è stata rimpatriata;

secondo quanto affermato, in risposta alla suddetta interrogazione, dal Ministro per i rapporti con il Parlamento pro tempore Elio Vito il 23 giugno 2011 sono terminate le operazioni di progressivo svuotamento della struttura;

la procura di Melfi ha aperto un'indagine per attestare la veridicità dei fatti e verificare che cosa sia realmente successo all'interno del centro; la gran parte di coloro che avrebbero potuto testimoniare le reali condizioni di detenzione dei migranti reclusi, sono stati espulsi;

con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 ottobre 2011, recante «Proroga dello stato di emergenza umanitaria in relazione all'eccessivo afflusso di cittadini appartenenti ai paesi del Nord Africa», il Governo ha prorogato lo stato di emergenza umanitaria fino al 31 dicembre 2012, provvedendo all'ulteriore finanziamento per il mantenimento in accoglienza dei profughi già ospitati in albergo ed in altre strutture;

la direttiva generale per l'attività amministrativa e per la gestione relativa all'anno 2012 emanata dal Ministero dell'interno in data 12 marzo 2012 nell'ambito delle priorità politiche B «Proseguire l'attuazione delle strategie di intervento messe a punto in modo condiviso con tutte le componenti istituzionali interessate, per contribuire a migliorare il governo dei fenomeni dell'immigrazione e dell'asilo e per il contrasto dell'immigrazione clandestina, anche nell'ottica di sviluppare la coesione, l'integrazione sociale e la condivisione di valori e diritti, interventi per migliorare la gestione delle strutture e dei servizi per l'immigrazione e l'asilo» avverte che sono state avviate le procedure per la realizzazione di nuove strutture di trattenimento: una, nel comune di S. Maria Capua Vetere (Caserta), con una capienza di 200 posti e un'altra, nel comune di Palazzo S. Gervasio (Potenza), con una capienza di 100 posti;

sempre nella medesima direttiva si avverte che in relazione ai flussi di ingresso nel territorio nazionale, al fine di razionalizzare il sistema di accoglienza di prima assistenza (CdA), dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo e dei Centri di identificazione ed espulsione è stata avviata un'attività propedeutica all'introduzione del sistema «audit» per la valutazione della gestione dei centri allo scopo di verificare gli standard dei servizi, anche sanitari, offerti agli ospiti stranieri -:

se non intenda motivare quali siano le ragioni che hanno determinato, dopo la sua precedente chiusura, la riapertura del Centro di identificazione ed espulsione del comune di Palazzo S. Gervasio, nonché del passaggio da Centro di identificazione ed espulsione temporaneo a Centro di identificazione ed espulsione stabile;

quali misure strutturali siano state prese nell'ambito della realizzazione della nuove struttura di trattenimento del comune di Palazzo S. Gervasio, al fine di garantire effettivamente, e contrariamente a quanto emerso nel recente passato, il pieno rispetto dei diritti umani e della persona;

se non intenda indicare con quali tempi e modalità verrà avviata l'introduzione del sistema «audit» per la valutazione della gestione dei centri allo scopo di verificare gli standard dei servizi, anche sanitari, offerti agli ospiti stranieri;

se non ritenga opportuno riferire sulle prospettive e sulle strategie che il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Mario Monti intende adottare nell'ambito delle politiche per il governo dei fenomeni dell'immigrazione e dell'asilo e per il contrasto dell'immigrazione clandestina al fine di meglio valutare opportunamente l'apertura di nuovi Centri di identificazione ed espulsione sul territorio nazionale.(5-06564)
Fonte: camera.it