Il sindaco Di Muro condanna la disposizione del premier e la Picierno si rivolge alla Cancellieri

 

CASERTA — Lo stanziamento di 17 milioni e 700 mila euro per l'adeguamento, la manutenzione e la gestione delle due strutture Cie (Centri di identificazione ed espulsione) presenti nei comuni di Santa Maria Capua Vetere e di Palazzo San Gervasio (Potenza) - che continueranno ad operare non oltre la fine del 2012 - ha spinto la deputata Pina Picierno (Pd) a presentare un'interrogazione al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e a chiedere un'audizione al prefetto di Caserta, Carmela Pagano, che potrebbe tenersi già in giornata.

MONTI DICE SÌ - Stando all'ordinanza del presidente del Consiglio Mario Monti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 28 gennaio, i due centri continueranno ad operare fino a cessate esigenze come centri di identificazione e di espulsione con un numero massimo, per la struttura dell'ex Caserma Andolfato, di 200 posti.

LA PICIERNO NON CI STA E SCRIVE ALLA CANCELLIERI - «La provincia di Caserta ha già vissuto notevoli tensioni, dovute alla mancanza di attenzione verso una fascia di popolazione immigrata, che richiederebbero un supplemento di valutazione da parte del Governo - riferisce una nota della Picierno - la carenza di personale posto all'espletamento delle funzioni proprie dell'ufficio immigrazione e profughi, pone ulteriori interrogativi e perplessità sull'ordinanza in questione». Nelle zone limitrofe a Santa Maria Capua Vetere, si è registrata, dopo la chiusura del Cie, un'escalation di furti e reati predatori ma la deputata Pd solleva anche un presunto pericolo di «infiltrazioni della criminalità organizzata, potenzialmente attratta dalle somme milionarie stanziate dal Governo». Nell'interrogazione la parlamentare chiede quali siano le motivazioni che hanno spinto il Governo a ripristinare una struttura che, per le sue caratteristiche, era stata chiusa nel corso del 2011, chiedendo eventuali modifiche.

L'INTERVENTO DEL SINDACO DI MURO - Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro. «L'amministrazione comunale, pur nello spirito di una politica di massima accoglienza - dichiara Di Muro - stigmatizza una decisione assunta senza alcun coinvolgimento dei rappresentanti istituzionali locali. Già in passato abbiamo dovuto riscontrare le inumane condizioni igieniche e sanitarie del Cie, la cui apertura aveva oltre tutto creato un notevole disagio all'intero territorio. Oggi si aggiunge crisi su crisi, senza tener conto neanche del fatto che, proprio in questi giorni, stiamo lanciando un pressante allarme sul depauperamento dell'ospedale Melorio. Il popolo di Santa Maria Capua Vetere - conclude il primo cittadino - vanta una tradizione di ospitalità che non smentirà neanche in questa occasione: certe decisioni, tuttavia, andrebbero non solo concertate con gli enti locali, ma anche accompagnate dal necessario potenziamento di tutti i servizi assistenziali sul territorio».

tratto da http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it