A MIA MADRE VECCHIA
Ora è vecchia mia madre;
per gli stanchi sentieri
ne ha fatta di strada
e si muove a fatica
come nebbia
d'autunno.
Ha le mani ferme
e quadrate
ma la voce è tremula
ed è goffa se ride
nel suo volto
di ragnatela.
Parla piano, senza fretta,
con voce antica
ma ha ricordi
chiari
nelle sovrastrutture
dello spazio e del tempo.
E talvolta
si perde
l'occhio fisso nel vuoto
nei reticoli fitti
che percorre a memoria.
E non chiede mai
seppure bacia la terra
ogni giorno.
L'alba chiara
resta sempre un miracolo
al risveglio.
MARIO SANTORO