L'incontro a Villa Esther, Palazzo San Gervasio L'incontro a Villa Esther, Palazzo San Gervasio

 

 

"Dateci i vostri terreni e noi vi diamo 1500 euro a ettaro". Per farci cosa? Seppellire fanghi industriali. Non è la sceneggiatura di un film di camorra ma il progetto che una società di intermediazione tra le industrie e le discariche ha illustrato nei giorni scorsi a Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza. La proposta "choc" è stata illustrata nel corso di un incontro tenutosi, all'Hotel Villa Esther, il 16 luglio scorso. A quell'incontro, con tanto di buffet finale, hanno partecipato una quarantina tra proprietari terrieri, coltivatori diretti e imprenditori agricoli dell'Alto Bradano. E qualche 'infiltrato', attirato da una proposta non proprio chiara. Tutti, chiamati a raccolta dalla società Almi Srl, che si occupa, come dicevamo, di intermediazione tra le industrie e le discariche.


"E' la società- ci riferisce chi era presente all'incontro di Palazzo San Gervasio- che ha proposto il business venendo direttamente in loco. Sversare fanghi industriali nel nord della Basilicata in cambio di soldi. Il cuore del progetto è questo. L''affare'- prosegue il racconto- è stato esposto alla presenza, tra gli altri, di un agronomo e un ingegnere, entrambi lucani. Nell'illustrare il progetto, un uomo dall'accento 'toscaneggiante' ha spiegato che i fanghi da spandere sui terreni dell'Alto Bradano sarebbero si di natura industriale, ma provenienti dal comparto agroalimentare. Dovrebbero essere distribuiti nella misure di 22,5 tonellate per ettaro. E che per ogni ettaro messo a disposizione verranno pagati 1.500 euro; cifra destinata a salire, se il terreno risulterà essere molto ricettivo". E i metalli pesanti presenti negli scarti industriali? "Niente paura- è stato detto- non superano il 20% della massa complessiva". Sarà. Ma qualcuno vuole vederci chiaro. Ed è per questo che un gruppo di ambientalisti e attivisti del M5S, che di quell'incontro all'hotel Villa Esther sono testimoni diretti, questa mattina, sabato 27 luglio, hanno presentato formale denuncia alla Procura della Repubblica di Potenza. "E' il caso che la Procura approfondisca questa vicenda. E' fondamentale capire se ne siano al corrente gli amministratori dell'area, ma la loro assenza all'incontro di Palazzo San Gervasio farebbe supporre di no; fondamentale è capire la provenienza, reale, di quei fanghi; si chiede inoltre alla Procura di indagare per capire se vi siano già persone contattate in modo da sequestrare, a scopo preventivo, i loro terreni onde evitare lo sversamento di fanghi che porterebbero diossine, metalli pesanti e alifati clorurati cancerogeni". Elementi inquinanti e dannosi per la salute dell'uomo che non giustificherebbero nella maniera più assoluta i vantaggi economici che si potrebbero ricavare mettendo a disposizione i terreni agricoli dell'Alto Bradano. "Ed è per questo che - secondo chi ha denunciato la cosa- bisogna capire cosa ci sta dietro. E bisogna farlo in fretta."  Perchè quando c'è il business di mezzo si sa, pecunia non olet. Sembra infatti-sempre secondo quanto riferitoci dai presenti all'incontro di Palazzo San Gervasio- che a qualcuno l'idea di prendere 1.500 euro a ettaro per spargere "un po' di fanghi" qua e là non dispiaccia per niente. Soprattutto in tempi di magra come questi.