Lampi e tuoni
saette e fulmini
che paura, che scompiglio
che minaccia, che furore.
Vi è un frusciare
fra i grani adulti
“Al riparo” sembra dicano.
Ma il suolo è ormai lontano
e curvarsi sol conviene.
È il vento a suggerirlo
mentre tenta di scacciare
quelle nubi scatenate.
Ma fra tutte
una spighella
col papavero fa comunella.
Ride e chiacchiera spensierata.
Ella è mite e non si cruccia
di non esser considerata
dalle amiche screanzate
che la scacciano e la deridono
per le gambe poco elevate.
Anche ora è serena
mentre tutto si rabbuia.
Che minaccia, che paura
lampi, fulmini e saette.
Al riparo ella è già
tra le amiche altezzose
ed è certa, si salverà.
Sembra dica la spighella:
“O tempesta o sol splendente
è ormai giugno
ben presto
al mulino giungeremo.
Non c’è scampo
è il destino
è la vita che ci preme.