Nel tuo articolo pubblicato in “Libero Accesso mese di Giugno” tu incontrotendenza sostieni che siano scomparse alcune tracce che nel passato non troppo remoto avevano caratterizzato la “facies” e il futuro di Palazzo San Gervasio e, in linea di massima, potresti avere anche ragione se ti fossi soffermato soltanto sui libri di Padre Antonio Grillo e del Prof. Luca Iannelli ma quando vuoi, da queste premesse, trarre degli esempi non cogli nel segno; perché la scomparsa “ traccia dei giardini di Villa d’Errico”, proprietà privata come tu stesso riconosci, non può essere imputata ad altri se non ai proprietari che ne disponevano; né la scomparsa di varie Chiese,né  della villa retrostante San Rocco né quella di altre Chiese in rovina e delle cappelle dei Santi Gervasio e Protasio e le tracce della romanità dei Normanni e di Manfredi e tutto quell’altro che tu aggiungi; ha dei responsabili, né tu puoi assumerne la difesa d’ufficio; perché, è fin troppo evidente, che la mancanza di un Piano Regolatore e della lungimiranza degli Amministratori e della Popolazione del tempo, ritennero che la possibile soluzione positiva di tali problemi doveva essere subordinata alla sopravvivenza del Comune di Palazzo e alla graduatoria dei tanti problemi che ne minavano l’esistenza stessa. Come vedi non vi è stata “una corsa a voler cancellare tutto quello che ci riconducesse al passato” ma è stata la logica conseguenza dello sviluppo della civilizzazione e della volontà di risolvere i problemi primari, che,- come anche tu ben sai-, sono diventati sempre più consistenti e insolubili. Comprendo che nel tuo farraginoso bagaglio possa comprendere anche un problema che ormai deve considerarsi affrontato e risolto: quello inerente al trasferimento della Madonna di Francavilla che mentre prima contraddiceva con la logica e la razionalità; oggi conclama che è più conforme alla prassi che la Madonna di Francavilla resti nel suo domicilio dalla prima domenica dopo Pasqua alla prima domenica di Settembre; tornando così al suo normale abitacolo nella Chiesa di San Nicola fino alla prima domenica dopo Pasqua dell’anno successivo. E non tu, ma altri firmatari degli articoli di “Libero Accesso mese Giugno 09”; riconoscono e confermano che la presenza dei fedeli nel Santuario durante il periodo estivo è stata di gran lunga superiore a quella dei fedeli che incontravano indubbie difficoltà a raggiungere il Santuario durante il periodo invernale. Se tutto ciò viene provato, come è stato provato nel corso dell’attuale periodo estivo, è fuor di luogo che si continui a trarre in ballo una tradizione ormai superata che vorrebbe fare un passo indietro per tornare allo stato di un tempo ormai sorpassato come ha avuto agio di esprimersi in merito il nostro bene amato Vescovo, che, ci ha ammonito, dicendo:”anche le tradizioni come tutte le cose di questa terra possono essere soggette a cambiamenti. Solo Dio non cambia mai.” E questo insegnamento, tu, come discepolo e come membro del consiglio Pastorale, devi accettare; far proprio,  pubblicizzare e diffondere;perché tutti possano essere convinti che la parola del Vescovo deve essere da tutti appresa e compresa come elemento di Fede e di appartenenza alla Cristianità. E voglio augurarmi, che, su questo argomento, nè tu, nè io, dobbiamo ritornare in dietro proprio, perché, in merito, si è pronunziato il nostro Vescovo, che,- come tu ed io ben sappiamo-; è venuto di persona al Santuario della Madonna di Francavilla sabato 30 Maggio  2009 a chiusura del mese Mariano. E un’altra cosa vorrei dire a te, e che, -entrambi conosciamo-; e cioè, che, il nostro Vescovo, inaugurando il centro Parrocchiale di San Nicola ebbe a dire nella sua omelia quando ci invitò a camminare solo sulla strada della comunione, della corresponsabilità e dell’amore; in maniera che don Nicola Scioia e don Teodosio Muscio, insieme con noi tutti, potessimo pensare allo sviluppo e alla divulgazione della Fede Cattolica sempre più convinti che il Credo ci invita ad una Chiesa Unica, Cattolica ed Apostolica. Questo e non altro volevo dirti sin da quando ho letto “Libero Accesso di questo mese di Giugno”, e sono certo, che, insieme collaboreremo in unità di intenti a realizzare tutto quanto ci insegnano i nostri Parroci; perché anche nella nostra Palazzo  San Gervasio la Cristianità possa attingere, con amore e costanza, anche i più refrattari e lontani concittadini. 
Con l’augurio di fare insieme un proficuo lavoro ti saluto cordialmente.